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11/04/2019

Presentato stamattina il volume “Custodi del tempo della civiltà contadina”

Questa mattina, presso la Sala Farnese della Camera di Commercio di Parma, si è tenuta la presentazione del libro “Custodi del tempo della civiltà contadina”, pubblicato a cura di Gigi Montali ed edito da Arti Grafiche Parma.
Il volume, realizzato anche grazie al contributo di Confcooperative FedAgriPesca Parma, si pone l’importante obiettivo di custodire e diffondere le antiche e preziose radici contadine del territorio, patrimonio inestimabile della nostra provincia. 
 
L’incontro si è aperto con i saluti del moderatore Eugenio Caggiati, Presidente dell’associazione culturale Giuseppe Micheli, e di Ilenia Rosi, presidente di Confcooperative FedAgriPesca Parma, che ha condiviso un’importante riflessione sul rispetto verso il tempo che passa e verso gli oggetti che portano con sé la traccia di quel tempo: “la nostra è un’era del tutto e subito, dell’usa e getta, mentre è importante trasmettere il rispetto del tempo, soprattutto ai nostri giovani”.
 
Ha preso poi la parola Giovanni Ballarini, già presidente nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina, il cui intervento si è incentrato su tre parole – tempo, memoria, contadino –che oggi faticano a trovare un significato ma che continuano ad avere un enorme valore, che non dovremmo dimenticare. 
Ci siamo accorti che stavamo perdendo la nostra identità e la nostra memoria: la memoria è diventata una questione informatica e abbiamo perduto la memoria psicologica. Ma forse è proprio per questo che nasce la necessità di mantenere una memoria identitaria, che diventa possibile grazie agli oggetti, che se interrogati possono parlare. Gli oggetti raffigurati in questo libro ci raccontano la loro storia e quella di chi li ha realizzati, il momento storico in cui sono nati, la cultura che lo permeava”.
È in questo senso che il libro, con i musei che racchiude, è uno strumento prezioso per custodire tempo, memoria e identità contadina, per non perderli e poterli tramandare: “Chi ha raccolto queste immagini ha svolto una funzione sociale importantissima, quella di mettersi di fronte al dovere di far parlare le cose per non perdere la nostra identità territoriale. Questi musei devono essere fatti vivere, devono poter raccontare alle persone tutta la conoscenza che racchiudono”.
 
L’incontro è proseguito con l’intervento dell’autore Gigi Montali, “fotografo per passione e per amore della propria terra” come lo ha definito Caggiati nella sua introduzione, facendo anche riferimento al lavoro di ricerca fotografica che Montali portò avanti diversi anni fa per raccontare il Po, le sue persone e i suoi prodotti caratteristici. 
Questo volume nasce come proseguimento naturale del precedente, dall’interesse crescente verso il territorio della nostra provincia e gli oggetti che lo rappresentano, racchiusi nei piccoli musei della civiltà contadina e nelle collezioni dei privati cittadini che ogni giorno letteralmente “salvano” gli oggetti antichi dalla dimenticanza.
Nelle fotografie ho cercato di mettere gli oggetti che avevano più storia, nei quali i segni del tempo fossero evidenti, capaci di portare con sé decenni, persone, tradizioni. Nelle mie fotografie ci sono poi anche ritratti di persone e di luoghi, perché il contesto si intreccia con l’oggetto e diventa anch’esso custode del tempo.
 
Ha chiuso la presentazione Caggiati, sottolineando come questo luogo, la Camera di Commercio, sappia rappresentare il mondo del lavoro del nostro territorio, la sua storia e la sua anima più profonda.